Formazione e Competenze, ma anche Mance: I Numeri del Lavoro da Croupier
Pochi lo sanno, ma quella del dealer — o croupier — è una professione altamente specializzata, dinamica e con prospettive internazionali. In Italia esistono poche scuole riconosciute che offrono formazione professionale per diventare croupier, con sedi in diverse città tra cui Palermo, Milano, Roma e Napoli.
I corsi variano dai due ai tre mesi e hanno un costo medio di circa 2.600 euro. L’inserimento nel mondo del lavoro, però, può essere sorprendentemente rapido, con molte scuole che dichiarano un tasso di assunzione del 100% nei casino live per gli allievi che completano la formazione.
La figura del croupier richiede destrezza manuale, rapidità di calcolo, capacita’ di osservazione, ma anche una forte predisposizione al contatto con il pubblico e alla gestione dello stress. Un mix di competenze sempre più richieste sia nei casinò online che in quelli fisici, oltre che a bordo delle navi da crociera.
Non solo giochi di carte!
Lo stipendio iniziale si aggira tra i 1.400 e i 2.000 euro netti al mese nei casinó Europei. Lo stipendio base nei casinò inglesi, per esempio, è tra i più competitivi con una media mensile netta che si aggira tra le 1.700 e le 2.000 sterline (circa €2.000–€2.350). Per un dealer esperto questo può salire fino a 2.400 sterline nette al mese (circa €2.800), escluso il guadagno extra derivante dalle mance.
Le mance, in particolare, possono incidere notevolmente sul reddito mensile: nei casinò di fascia alta, come quelli situati nella zona di Mayfair a Londra, i croupier possono arrivare a guadagnare anche fino a 2.000 sterline (~€2.400) al mese solo di mance, a seconda del contesto e della clientela.
Quando il Casinò è Solo l’Inizio: una Carriera Oltre le Aspettative

Interessato all’argomento, BonusFinder Italia ha intervistato Elio Procida.
La carriera di Elio non è iniziata dietro a una scrivania manageriale, bensì tra i tavoli da gioco di un casinò inglese. Originario di Palermo, Elio vive nel Regno Unito e guida un team di circa 100 persone, coordinando i reparti più diversi: dai croupier ai responsabili marketing, fino alla brigata di cucina. È un ruolo dinamico, adrenalinico, che richiede lucidità, leadership e una visione d’insieme. “La cosa che amo di più è che nessuna giornata è uguale all’altra“, racconta.
Dopo gli studi in informatica e un breve periodo da web designer, Elio capì che il lavoro d’ufficio non faceva per lui. Desiderava qualcosa di più dinamico e a contatto con le persone. Fu un amico a parlargli di una scuola per croupier a Palermo. Incuriosito dalla figura elegante del croupier e appassionato di carte e probabilità, si iscrisse al corso della scuola croupier di Christine Chilton (oggi conosciuta semplicemente come Chilton). Tre mesi dopo, era già in Inghilterra con un contratto in mano.
Come ogni inizio, anche il suo fu carico di dubbi: “Mi chiedevo se sarei stato all’altezza, se avrei retto il ritmo, se avevo fatto bene a lasciare tutto. Ma più andavo avanti, più capivo che questa strada aveva un potenziale enorme. Il primo impatto con il casinò fu una vera sfida: turni notturni, concentrazione costante, inglese da perfezionare. Ma anche una grande scuola di vita. Col tempo ho imparato a gestire la pressione e a cogliere il lato stimolante di questo ambiente. Ogni giorno miglioravo“.
La svolta arrivò nel 2011, quando l’Aspers Casino gli offrì un posto a Londra, nel team che avrebbe inaugurato il più grande casinò del Regno Unito. “Con quella promozione a Inspector (supervisore) ho capito che questa non era solo un’esperienza all’estero, ma una vera carriera“. Da lì, la scalata fu continua: Manager nel 2015, poi progetti sempre più strategici, l’esperienza nell’iconico ed esclusivo Playboy Club a Mayfair, fino all’attuale posizione nel Senior Management.
“Gestire un team richiede responsabilità, pianificazione, capacità di mediazione. Il mio ruolo oggi è più strategico che operativo: analisi dati, organizzazione, innovazione. Ogni reparto deve funzionare come una macchina ben oliata“.
Lavorare all’estero ha fatto la differenza. “In Inghilterra è il merito a parlare. Se ti impegni, cresci. Qui si valorizzano le competenze sul campo, più che i titoli. E c’è una struttura professionale molto più chiara“. Secondo Elio, in Italia mancano percorsi di crescita ben definiti. “Troppe carriere sono statiche, e il cambiamento è visto con sospetto. All’estero, invece, cambiare ruolo è sinonimo di ambizione“.
Il confronto con l’Italia è inevitabile. “Il mercato del lavoro è meno dinamico, la mentalità più rigida. Qui a Londra si valorizza chi si mette in gioco. In Italia spesso si resta nello stesso ruolo per anni, senza stimoli”. Anche la percezione del lavoro cambia, in Italia è visto come un sacrificio, non come un’opportunità di realizzazione personale. All’estero il cambiamento è incoraggiato, non temuto“.
Tra il 2015 e il 2018, Elio ha anche avuto l’opportunità di reclutare giovani italiani, soprattutto dalla scuola in cui si è formato. “Ho seguito molti ragazzi nel loro primo passo nel settore. Alcuni lavorano ancora qui, altri hanno scelto strade diverse. Vederli crescere è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera“.
Digitale sì, ma il fattore umano fa la differenza
Riguardo al futuro del settore, ha aggiunto: “Il digitale crescerà ancora, tra casinò online e casinò live in streaming. Ma il croupier resterà centrale: nessun software di gioco può sostituire il contatto umano, la fiducia, l’empatia“.
A concludere, dà un consiglio ai giovani italiani: “Formatevi bene, imparate l’inglese, siate pronti ad aprirvi a nuove esperienze. Servono umiltà, ambizione e voglia di uscire dalla comfort zone. Ma se ci credi davvero, le possibilità sono reali“.